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WALKERS

L’uomo è l’unica razza animale a modificare così profondamente il proprio habitat al punto di renderlo dannoso per la salute propria e dell’ecosistema che lo circonda. Negli ultimi decenni, in particolare, abbiamo assistito ad un incremento esponenziale di cattive abitudini e comportamenti dannosi che minacciano oggi anche i cittadini dei paesi occidentali. Tra questi comportamenti possiamo osservare un preoccupante aumento del consumo di suolo, ricoperto di cemento e reso inadatto alla vita di qualsiasi specie.Le aree verdi, anche quelle adibite all’agricoltura, si allontanano sempre di più dai centri urbani. Paradossalmente quello che dovrebbe essere il luogo costruito appositamente per la vita umana stenta a fornirci il cibo necessario alla nostra stessa sussistenza, costringendoci a dover importare vegetali ed animali da paesi sempre più distanti. Solo di recente si sono fatte strada alcune buone pratiche che cercano di riavvicinare i luoghi della produzione e quelli del consumo, contribuendo in questo modo ad un ragionamento critico più vasto sulla necessità di tutelare un pianeta ormai sofferente a causa del nostro comportamento sconsiderato passato e presente.

Pensando ad una costruzione è spontaneo immaginare che debba ospitare ancora e sempre persone, quella che proponiamo ha un fine completamente diverso. I Walkers (camminatori), così chiamati per la forma antropomorfa che ricorda un paio di gambe in movimento, cammineranno sulla città di Bologna e saranno indispensabili quando, nel futuro distopico che abbiamo immaginato, l’espansione della città sul territorio circostante avrà consumato gran parte della fascia verde che ancora resiste dove il territorio urbano si dirada. In questo futuro terribile l’uomo sarà costretto a ricreare artificialmente gli spazi verdi che ha distrutto per far spazio al cemento. Quando non sarà più possibile adoperare la terra che abbiamo sotto i piedi sarà necessario ricrearla sopra le nostre teste. I Walkers non avranno uno scopo unicamente produttivo, in una società che cela i processi di produzione delle merci di consumo che acquistiamo al supermercato il loro ruolo sarà anche formativo: saranno previsti percorsi e iniziative formative per i bambini che potranno osservare dal vivo l’ambiente che oggi vedono solamente nelle illustrazioni sui libri. Quando la natura si allontanerà definitivamente dalle nostre case le persone potranno ritrovarne una piccola parte tra le pareti di questi giganteschi contenitori, nella piazza sospesa a 430 metri di altezza che potrà essere raggiunta tramite gli ascensori che corrono lungo le gambe dei Walkers ed essere epicentro di nuove forme di socialità: potranno accedere ad attività commerciali e punti di ritrovo e fuggire dalla cortina di tossicità che impregna l’aria sottostante e che questi grandi polmoni verdi contribuiranno a risanare, ogni Walker può infatti fissare 5.000.000 Kg di CO₂ che corrisponde alle emissioni di 2.2000 automobili ogni anno.

Ci saranno ovviamente alcuni svantaggi per coloro che vivono nelle immediate vicinanze dei piloni, per questo è necessario istituire un meccanismo di perequazione che permetta alle persone danneggiate dalla presenza di questi colossi di accedere con maggior facilità ad i benefici che possono fornire in termini di cibo e risorse. Ogni Walkers si staglierà con i suoi 500 metri di altezza e sarà in grado di fornire grazie ai 25 ettari di superficie agricola 125.000 Kg di frutta e verdura all’anno, sufficiente al fabbisogno di 2000 persone. Le pale eoliche ed i pannelli fotovoltaici che contengono sono in grado di rendere autonomi energeticamente i Walkers, e possono garantire anche un ritorno alla popolazione pari a 100.000 Kw di energia elettrica annui.

Per la prima volta dopo decenni, in città vivranno agricoltori che ogni mattina si recheranno al lavoro raggiungendo i loro campi verticali. I vari piani sono stati concepiti immaginando i differenti usi a cui possono essere destinati e la torsione delle gambe consente un esposizione ottimale alla luce solare in modo da garantire una adeguata illuminazione, mentre un sistema di paratie è in grado di proteggere le coltivazioni da vento e perturbazioni atmosferiche permettendo una coltivazione in serra.

Il miglior risultato che possiamo auspicare per il nostro progetto è che nessuno abbia mai bisogno di realizzarlo.

Zironi Architetti | Ivan Severi

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